Alimentazione e invecchiamento precoce

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Un’alimentazione scorretta anticipare l’invecchiamento?

Come già introdotto nel precedente articolo della sezione Alimentazione e DNA, alimentazione e invecchiamento precoce sono strettamente connessi: in particolare i telomeri sono specifiche strutture terminali del DNA che si trovano all’estremità di ogni cromosoma proteggendo il genoma dalla degradazione e dalla ricombinazione non necessaria (nella figura la porzione in giallo).

Ad ogni divisione cellulare, una piccola porzione telomerica di DNA viene persa

Quando la lunghezza del telomero raggiunge il limite critico la cellula entra nella fase di senescenza e/o apoptosi (morte cellulare).

Studi su pazienti dai 60 anni in su, hanno dimostrato che individui con telomeri più corti hanno una sopravvivenza significativamente inferiore a causa di un tasso di mortalità più elevato per malattie cardiovascolari, infezioni e cancro.

La lunghezza del telomero è quindi un orologio biologico che determina la durata della vita di una cellula e di un organismo.

Ma quali sono i fattori che influiscono sulla lunghezza del telomero? Certamente l’età, la genetica, lo stile di vita, lo status sociale ed economico, l’esercizio fisico, il fumo e in larga misura, senza dubbio, l’alimentazione.

Come può c’entrare il cibo con questo processo di invecchiamento cellulare?

La riparazione del DNA e l’espressione dei geni in genere è fortemente dipendente da un’adeguata nutrizione. Infatti, il consumo di alimenti non salutari può aumentare il ritmo di accorciamento dei telomeri portando allo sviluppo di malattie e a morte prematura.

In particolare l’accorciamento dei telomeri è associato a diversi problemi di salute che includono malattie coronariche, insufficienza cardiaca, diabete, aumentato rischio di cancro e osteoporosi.

Studi effettuati su donne rilevano, ad esempio, che il consumo di cibi contenenti antiossidanti ha la capacità di proteggere i telomeri del DNA da danno ossidativo riducendo il rischio di sviluppare diverse patologie tra cui il cancro al seno.

Inoltre, molti nutrienti, come i folati, la vitamina B12, le vitamine A, C, D, ed E, magnesio, zinco, ferro, polifenoli, isotiocianati presenti nelle crucifere, zenzero e curcumina (vedi nel BLOG “Curcuma, oro sotto radice”), hanno dimostrato di avere la capacità di influire in modo positivo sulla lunghezza del telomero, proteggendolo da un accorciamento precoce. È stato dimostrato inoltre che un’alimentazione moderata, caratterizzata cioè da una limitata assunzione di calorie, aumenta non solo, la durata della vita ma diminuisce anche il rischio di sviluppare patologie.

Quindi è sempre più evidente che la qualità del cibo che assumiamo rappresenta la qualità del “carburante” che fa funzionare il nostro organismo: migliore è il carburante inserito all’interno della macchina perfetta che è il nostro corpo, migliore sarà il suo funzionamento e maggiore la durata della sua vita.

Come sicuramente sapete, la dieta mediterranea è indicata come dieta salutare e protettiva per la salute, per cui certamente è di importanza essenziale seguire questa linea alimentare tenendo presente anche che un esagerato consumo di alimenti è controproducente. Inoltre, è caldamente raccomandato un consumo regolare di spezie quali zenzero e curcuma che hanno un elevato potere antiossidante e di crucifere come ad esempio cavolfiori, cavolo cappuccio, broccoli, cavolo nero, cavoletti di Bruxelles (ovviamente quando sono di stagione).

Continuate a seguire il mio blog nel quale prossimamente pubblicherò delle ottime ricette…dal potere antiossidante e quindi protettivo per i vostri telomeri!

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Dott.ssa Chiara Rigon