Cosa è l’Indice di Massa Corporea o BMI?

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Cos’è il BMI? Perché è importante e quali informazioni ci dà? Ma soprattutto quando si è cominciato ad utilizzarlo?Andiamo per ordine.

L’importanza di avere un preciso indicatore relativo al peso cominciò ad essere un’ esigenza all’incirca nel XX secolo, quando le assicurazioni americane iniziarono a documentare le complicazioni morbose e l’aumento di mortalità di persone obese rispetto a individui normopeso. Infatti cominciò ad essere evidente che individui obesi o in sovrappeso avevano una durata media della vita  inferiore rispetto ad individui normopeso.

Il problema diventò sempre più rilevante dopo la seconda guerra mondiale quando la relazione tra peso e malattie cardiovascolari divenne oggetto di studi epidemiologici. Allora divenne evidente che il miglior indice di massa corporea (BMI, Body Mass Index) era quello descritto da Adolphe Quetelet, un matematico belga:

Come utilizzare questo indice? Facciamo un esempio: un uomo pesa 70 kg ed è alto 1,75 m. Si divide pertanto 70 per (1,75)2. Come interpretare poi il risultato? Secondo questa tabella:

 Il nostro uomo ha un BMI pari a 22,86, per cui, dalla tabella risulta essere nel normopeso. All’interno del mio blog c’è nella home page il calcolatore del BMI, metti i tuoi dati e verifica il tuo BMI!

Perché è importante il BMI?

Oggi l’obesità è diventata una vera e propria epidemia del nostro secolo:  è un fenomeno di dimensione mondiale e  la sua diffusione sta crescendo vertiginosamente così come la sua gravità, con un conseguente aumento mortalità e di probabilità di sviluppo di diverse patologie.  Inoltre colpisce fasce di età sempre più giovani, e si sta diffondendo anche tra i bambini con pesanti conseguenze per la loro salute futura. Si stima infatti che i due terzi degli obesi in età pediatrica rimarranno tali anche in età adulta e questa condizione di sovrappeso si associa nel tempo ad intolleranza al glucosio, insulino-resistenza, dislipidemia e  iperinsulinemia, fattori di rischio per lo sviluppo del diabete mellito di tipo 2  che nel 2012 ha causato il decesso di oltre 4,8 milioni di persone nel mondo.

Limiti del BMI

L’indice di Quetelet rimane  ancora oggi l’indice più usato per individuare i soggetti che hanno un’elevata probabilità di essere sovrappeso o obesi.

Un soggetto adulto viene quindi definito sovrappeso se ha un BMI  ≥25 kg/m2, e obeso se il suo indice è  ≥30 kg/m2 (come da tabella). Occorre però tener presenti le differenze individuali di composizione corporea: un soggetto adulto con masse muscolari ben sviluppate  può avere un indice di massa corporea più elevato di 25, fino a 30 kg/m2, pur non avendo un eccesso di grasso corporeo. Ugualmente, una donna o un uomo con massa muscolare particolarmente iposviluppata può avere un eccesso di grasso corporeo pur avendo un BMI inferiore a 30 kg/m2. Per questo è di fondamentale importanza anche la BIOIMPEDENZIOMETRIA, che è in grado di valutare la quantità di massa magra e grassa all’interno del corpo fugando ogni dubbio.

Circonferenza vita

Un altro indicatore di estrema importanza è la circonferenza della vita. La sua misurazione infatti è una componente centrale della valutazione antropometrica, in quanto è una misura indiretta del grasso intra-addominale o viscerale  e la sua elevata dimensione è fortemente associata a rischio cardio-metabolico (negli uomini la circonferenza della vita non dovrebbe superare i 102 cm, mentre nella donna gli 88 cm).
La tabella di seguito  riporta la classificazione del rischio cardio-metabolico (cardiopatia, dislipidemia e diabete mellito di tipo 2) sulla base dell’indice di massa proposta dai National Institutes of Health per i soggetti adulti (18-65 anni) di entrambi i sessi e di etnia caucasica.

Il sito di misurazione consigliato per la circonferenza della vita è situato a metà tra l’ultima costa e la spina iliaca. Il paziente è in posizione eretta, senza scarpe e con l’addome scoperto. La misurazione va effettuata senza comprimere i tessuti molli.

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Dott.ssa Chiara Rigon